Ho un gatto sulla scrivania

Mentre scrivo con il mio portatile lui si piazza sul mio avambraccio destro e fa le fusa. Faccio fatica a scrivere ma non lo mando via perché mi tiene compagnia. Con tutto il posto che c’è nella stanza potrebbe andare a piazzarsi sul divano comodamente tra due cuscini oppure guardarmi dall’ alto dell’ armadio o dal tavolino in mezzo alla stanza. E invece no ! Vuole il contatto fisico, se non mi sta sul braccio non è contento. Chissà a cosa sta pensando. Mentre mi guarda battere ritmicamente sui tasti del computer ogni tanto mi lecca la mano ed io nel tentativo di raggiungere un tasto un po’ più lontano lo faccio sobbalzare perché lui spesso sul mio braccio si addormenta. Non credo che ci stia neanche tanto comodo ma gli piace.
Io con questo portatile ci lavoro. Scrivo i testi, faccio delle scalette dei dischi, faccio i conti sui budget che ho per produrre, navigo su internet, registro qualche idea musicale, mando e-mail, ascolto provini, a volte gioco. Lui invece vuole solo stare con me perché lo vuole e per nessun’ altra ragione. A meno che non voglia iscriversi anche lui alla Siae. Dopotutto, fra tanti autori-cani, anche un gatto farebbe la sua figura.

 

spacer