Ricordando Dino Crocco

Più che uno scrittore sono uno scrittoio.
Nel senso che su di me accumulo tutto: appunti per testi, per articoli, per canzoni e da quando ci sono quei registratori digitali piccoli piccoli, anche delle registrazioni di quello che mi viene in mente quando non ho, a portata di mano, carta e penna.

Tra questi appunti, qualche giorno fa, ho trovato una vecchia pagina di agenda sulla quale c’era scritto: “ Dino Crocco – Rosaria, senza te mi manca l’ aria “. Sono passati alcuni anni mi ma mi è subito venuto in mente il momento in cui scrissi quegli appunti. Dino stava registrando un disco e mi chiese se avevo una canzone per lui. Gli diedi “Rosaria”, la storia di un uomo che si innamora, appunto, di una certa Rosaria, primadonna di un Circo, non di quelli importanti, ma di periferia, la quale non solo non lo ricambia ma addirittura scappa con il nano del Circo stesso. La cosa in sé è comica e tragica. Infatti, io ho sempre considerato Dino Crocco un artista capace di far ridere e piangere come lo sanno fare i “grandi”, uno per tutti, Charlot.

Un altro grande piemontese, Paolo Conte, in una delle sue geniali, bellissime canzoni ha scritto: “ Ci vuol carattere e fisarmonica per fare musica, la grande musica”. Dino Crocco aveva certamente carattere ed anche una piccola fisarmonica cromatica dalla quale, più col cuore che con le dita, traeva musica a volte allegra, a volte malinconica, ma comunque, sempre vera e grande musica.
Per questo l’altra canzone che gli affidai si chiamava “ W la fisa dell’ Adalgisa”, scritta insieme a quell’ altro geniale piemontese che risponde al nome di Gianni Coscia, grande fisarmonicista e jazzista sopraffino.
La canzoncina, giocando sulle parole, paragonava la fisarmonica ad una bella figliuola ed era diventato quasi un suo modo di dire quel : “Che bella fisa !!!” . Ed accompagnava quella sua frase con gli ammiccamenti di quella sua bella faccia da schiaffi ( come egli amava definire il suo “muso” ).

Per me Dino Crocco è anche sinonimo di TV libera.
Lo seguivo da spettatore quando incominciò con Telecity, con i suoi programmi popolari. PIZZICOTTO, CITYLANDIA, VIVA LA GENTE, GRAN RODEO, IL TOMBOLOTTO, CACCIA AL CAMPIONE, LISCIO NON TI LASCIO, ecc. ecc., programmi popolari ma confezionati da grandi professionisti che in quel periodo, provenendo dalla televisione di stato, cercavano qualcosa di nuovo nelle emittenti private. Cito per tutti Ric e Gian, Claudio Lippi ed il regista Beppe Recchia. Fra questi Dino, con la sua simpatia e semplicità, la faceva da padrone coinvolgendo migliaia di spettatori e, oltre ad ospiti importanti, anche, per la prima volta, gente comune. Era gente tra la gente.
Tutto questo discordo su Dino Crocco è per dire che Dino ora non c’è più, fisicamente, lo ricordiamo con tanto affetto, ma che ritorna continuamente nei nostri discorsi ed io non mi stupirei affatto se qualche giorno, nella sua trasmissione “Musica insieme”, saltasse fuori, alle spalle della sua Romina dicendole: “ Ciao bella Fisa !!!”.

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