Un software che sputi fuori un’idea

Il mestiere di autore negli ultimi 30 – 40 anni, cioè da quando l’ ho intrapreso seriamente, professionalmente, ha incontrato tante e tali novità tecnologiche, tante scorciatoie impensabili che ne hanno facilitato l’ esecuzione, il suo svolgersi, da far pensare a coloro che ci si avvicinano ora, che si tratti di un mestiere facile. Non è facile, è solo un po’ facilitato. Penso solo al fatto di dover scrivere un testo a mano o con la mitica Olivetti Lettera 22. Ora con il computer lo scrivi, lo correggi, lo salvi, lo stampi. Lo puoi spedire via e-mail. Oppure la musica! Quanti scrivono ancora con la penna sul pentagramma, senza usare uno di quei programmi che oggigiorno ti impaginano la partitura e addirittura te la stampano per orchestra intera, con tutte le parti separate? Credo ben pochi.
Non parliamo poi del modo di registrare i brani. Una volta per fare un provino un autore prendeva un “Geloso”, un Revox (ma pochi potevano permetterselo) o un registratore a cassette e, se era in grado, si canticchiava la canzone accompagnandosi con una chitarra o con un pianoforte. Una volta fatto il nastro o la cassetta, la doveva far pervenire all’ editore o all’ interprete, per posta, o nei casi più fortunati, se poteva contattare direttamente gli interessati, la portava a farla ascoltare alla loro presenza. Oggi niente di tutto questo. E’ sufficiente un portatile con il programma adatto e ti trovi tra le mani uno studio di registrazione con tutti gli strumenti campionati che vuoi, tutti gli effetti, tutti gli amplificatori più strani, tutti i plug-in più incredibili, anche quelli che ti intonano, oltre gli strumenti, perfino la voce (non ci sono più stonati, neppure io). Addirittura alcune tastiere, le più evolute ti sanno costruire uno “style”, un arrangiamento bell’ e pronto ! Non devi fare altro che canticchiare il pezzo su di una base pressoché finita e mixare il tutto , sempre sul portatile con un mixer virtuale. Naturalmente il master che ottieni lo puoi inviare all’ editore di turno o al cantante che hai scelto, sempre per posta elettronica evitando così viaggi, attese, porte chiuse in faccia, “ripassi fra una settimana” e così via. Forse è anche per questo che tanti brani hanno delle ritmiche e dei suoni tutti uguali. Cosa manca allora la maggior parte delle volte ? Manca quello che, da che mondo è mondo, dovrebbe essere nella testa del creativo, nel nostro caso, l’ autore: L’ idea !
Per ora non hanno ancora inventato un software con il quale si possa impostare una parola o due e, come per incanto, dal computer, ti venga fuori un successo.
Qualche anno fa però, uno, che chiamare autore è fare un torto a tutti gli altri, mi mandò un provino di quello che secondo lui sarebbe stato un successo sicuro. Dopo alcune battute mi sembrava di aver già sentito quelle atmosfere. In realtà la base del brano era quella di “Calice amaro”, grande successo dell’ Orchestra di Franco Bagutti, cantanta da Omar. Il signor “autore” che mi aveva mandato il provino aveva semplicemente cambiato la melodia ( naturalmente peggiorandola ) ma siccome nella base c’era anche la parte orchestrale originale, si capiva benissimo che le note dell’ orchestra erano quelle di “Calice amaro”. Il nostro amico, praticamente, era
l’ antesignano scopritore di quel software miracoloso di cui si parlava prima. Essendo completamente privo di idee, si era immerso nelle note di una base di un brano di successo sperando che dalla sua testolina venisse fuori qualcosa di accettabile. Non vi ripeto quello che gli dissi quando mi chiamò per sapere cosa ne pensavo della sua composizione !!! Chissà se qualche giovane ingegnere di Cupertino o qualche informatico giapponese riuscirà, un giorno, nell’ intento di sviluppare un software che sforni idee. Mi piacerebbe poterlo provare, scrivere sul monitor: “grande, grande” o “quando, quando” ed aspettare. Magari viene fuori un successo mondiale come quelli di Tony Renis. Alberto Testa da lassù mi perdoni !!!

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